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lunedì 1 giugno 2015

A volte ritornano

Perché Beatrice mi ha chiesto di rivederci? Da quando avevamo smesso di uscire insieme quindi ben sei mesi fa, non ci eravamo più viste se non per quelle situazioni di circostanza. Ora improvvisamente mi dice che è da tanto che non mi vede e che mi vuole parlare. Io sto bene con le ragazze però da una parte mi manca la nostra vecchia amicizia. E non parlo di quella che si era dissolta dopo la nostra discussione ma di quella che avevamo perso ormai da tanto tempo. Quella che ci univa quando eravamo solo io e lei e non c'erano tutti quei cretini attorno a noi che a poco a poco hanno finito per cambiarla, corrompendo così anche il nostro legame. Da una parte stamattina quando ho ricevuto quel messaggio sono stata felice, felice nello scoprire che non ero l'unica a cui mancava il nostro rapporto ma dall'altra non riesco a vederlo come un segno positivo perché so che non potremo tornare a come eravamo prima, perché siamo cambiate entrambe e soprattutto perché stare con lei ormai non mi faceva più bene, staccarmene era stata una svolta positiva nella mia vita. Ora sono più tranquilla, prima ero invece sempre nervosa, uscire con lei e con gli altri era diventato un peso. Ho solo paura che tornando a parlarle, tornando a frequentarci, finirò per farmi coinvolgere di nuovo, abbandonando così nuovamente quelle che, come ormai ho capito, sono le uniche che posso considerare davvero mie amiche. Penso che uscirò con lei ma farò in modo che la cosa si fermi lì perché sono altre le persone che mi fanno stare bene..e l'amicizia deve essere proprio questo, stare bene con una persona, non pensare sempre di non essere abbastanza o di star sbagliando qualcosa.

domenica 31 maggio 2015

Film ed emozioni

Ogni volta che guardo un film mi ritrovo a desiderare di essere al loro posto. Perché su una pellicola la vita sembra sempre più bella, più appassionante e più affascinante di quella che è in realtà? Perché qualunque cosa sembra essere sempre migliore? Anche nei film più terribili, con la fine più tragica, finiamo per voler desiderare di essere al posto dei protagonisti. Forse il problema è proprio dei film, desideriamo talmente avere una vita come quelle che vediamo su uno schermo che non riusciamo ad apprezzare seriamente la nostra. O forse semplicemente si vede che quella è una finzione e che non sarà mai vera ed è proprio questa consapevolezza che la rende così meravigliosa.

Srivanie e discussioni

Certe volte mia madre proprio non la capisco. Ci sono momenti in cui andiamo d'amore e d'accordo e mi sento così fortunata per il rapporto che abbiamo ma altre invece mi ritrovo a chiedermi chi sia e come facciamo a vivere sotto lo stesso tetto da 16 anni e a non esserci ancora sbranate a vicenda. Lei ha la particolare capacità di farti sentire amata e come la cosa più bella della sua vita e, un secondo dopo, semplicemente una merda qualunque, sostituibile in un nonnulla perché tanto a nessuno importerebbe della tua scomparsa. Spesso questa seconda condizione è accompagnata da suoi momenti di stress (e io mi sento tanto il suo capro espiatorio positivo) e oggi aveva la febbre, in un giorno di vacanza quindi potete ben immaginare che non fosse in uno dei suoi momenti migliori. Ritornando al titolo la discussione è nata per via di una scrivania perché mia madre oggi non poteva sopportare che quest'amabile pezzo di legno laccata dove io stavo studiando fosse sotto alla finestra. Il perché? Ancora ignoto. In ogni caso ha ben deciso di spostarmela, non curandosi minimamente delle mie proteste e delle mie richieste di non essere disturbata, piazzandomela nel bel mezzo della stanza. Provare a replicare non ha fatto che peggiorare la situazione. Morale della storia? Mia madre è riuscita ad innervosirmi incredibilmente, niente però che una passeggiata e un gelato con la tua migliore amica non possa sistemare. E la discussione con mia madre ha avuto una sua utilità, sono davvero fortunata ad avere la mia Memma.

Un nuovo inizio/un nuovo blog.

Da qualche giorno a questa parte ho cominciato a seguire Awkward. Dio amo quella seria (e continuo ad essere team Jake). Comunque non è questo il punto. Il punto è che ho deciso di prendere esempio da Jenna. Certo non sarò mai brava come lei a mettere su carta, o per meglio dire su blog, la mia vita ma voglio provarci. Insomma potrebbe essere un buon modo di sfogarmi e poi così saprei a chi raccontare tutte quelle piccole cose della vita che, a loro modo, ci rendono tristi o felici e che vorremmo condividere con tutti ma che allo stesso tempo preferiamo non farlo con nessuno. Non mi interessa chi leggerà questo blog, anzi, se riesco a capire come si fa penso che lo renderò privato mi serve solo qualcuno con cui parlare, non fa niente se è un foglio bianco. Soprattutto visto che deve essere uno sfogo giuro qui solennemente che non rileggerò mai quello che scrivo, lo pubblicherò così com'è senza se e senza ma perché deve contenere la verità, la vera me, senza abbellimenti...e, a volte, senza punteggiatura.